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Giorgio Faletti, “Io uccido”
- Forse il denaro non da la felicità, ma aspettando che la felicità arrivi è un bel modo di passare il tempo.
- O mangi il mondo o il mondo mangia te, e va bene in tutti e due i modi.
- Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercere. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle, o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.
- Hulot pensava alla regia dell’esistenza. Chi scriveva i copioni aveva un bizzarro e a volte macabro senso dell’umorismo.
- La musica non tradisce, la musica è la meta del viaggio. La musica è il viaggio stesso.
- Nei suoi occhi c'era ancora il riflesso del viso di sua moglie. Non c'era posto per altri volti, per altri occhi, per altri capelli, per altri dolori.
- La felicità non si analizza, si vive.
- Nella vita, ci sono piaceri che raramente si possono dividere con qualcuno.
- Ci si abitua a tutto, al peggio come al meglio.
Giorgio Faletti - “Niente di vero tranne gli occhi”
- Immaginò che qualcun altro avesse fatto e detto la stessa cosa a Condor e la paura della sua paura le calò nella testa una disperazione più scura del buio in cui era imprigionata
- Continuò a colpirla con schiaffi al viso finchè Maureen non vide le sue mani sporche di sangue. Il dolore arrivò a esigere il suo credito di colpo
- Pianse in silenzio aspettando che dal cielo o dall’inferno arrivasse il dono fragoroso della rabbia
- Per la latitanza di dio gli uomini non potevano più dividere le acque e allora erano costretti a costruirci dei ponti
- Ogni ricordo era ancora lucido e nitido come se fosse stato appena costruito e portava ancora attaccato in bella vista il cartellino del prezzo che era costato
- Quando vivi cercando di rompere il culo al mondo, è inevitabile che prima o poi il mondo rompa il culo a te.
- Scrivere una canzone è come innamorarsi.
- Era calato quell’istante di silenzio che cade interminabilmente fra due persone che non hanno più niente da dirsi.
- La grandezza di un uomo si dimostra da quanti stupidi gli danno addosso
- Come tutti gli esseri umani, anche lui sprecava molta più fantasia per trovarsi delle scuse di quella che usava di solito per vivere
- Si prova piacere per il successo di un'altra persona solo quando la si ama
- Ci sono discorsi che sono come operazioni aritmetiche. Per quanto si cambi l'ordine delle parole, il risultato resta inalterato
- L'uomo che possiede una cosa poi ne vorrà due e poi tre e poi tutte le cose che ci sono sulla terra. E avrà in cambio solo la sua condanna, perché nessuno può possedere tutto il mondo
- Erano le illusioni che ogni uomo si trascinava sulle spalle, senza accorgersi di trasportare un sacco bucato. Che diventava più pesante a mano a mano che il contenuto veniva perso lungo il cammino. Poi, un giorno, ci si accorgeva che il sacco era vuoto e che la vita era passata
- Il mondo intero stava scontando la sua follia.
Giorgio Faletti - “Io sono Dio”
- Mentre camminava, si rese conto che il suo problema era lo stesso di tutte le persone che si muovevano in quella strada e in quella città e in quel mondo, con la presunzione di vivere e la certezza di morire. Purtroppo non c'era nessun mondo alternativo e nessuno di loro, per quanto si illudesse di farlo durare il più possibile, aveva in realtà tempo a sufficienza.
- La vita è un posto in affitto. A volte Dio è un personaggio scomodo da avere in giro per casa.
- Vendetta e giustizia a volte coincidono
- Le guerre finiscono. L'odio dura per sempre.
- Il mondo è ancora troppo giovane per fare in modo che storie come queste non si ripetano più.
- A piedi scalzi si avvicinò al televisore e lo spense. Il viso rassicurante dello speaker venne risucchiato dal buoi e divenne un pallino luminoso al centro dello schermo. Come tutte le illusioni durò qualche istante, prima di sparire del tutto.
- Le certezze non sono di questo mondo. E quelle poche che hai sono quasi sempre negative.